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venerdì 16 maggio 2008

Esce 'Oil', la nuova rivista trimestrale stile tabloid sull'energia

Targata Eni, riflettere e informare sulle connessioni con geopolitica, società, economia e cultura riguardanti i paesi produttori e consumatori, protagonisti dello scenario internazionale.

Riflettere e informare sulle connessioni tra energia, geopolitica, società, economia e cultura riguardanti i paesi produttori e consumatori, protagonisti dello scenario internazionale. E' questo l'obiettivo di 'Oil', la rivista stile tabloid targata Eni, che avrà cadenza trimestrale e il cui primo numero, aprile-giugno 2008, è uscito in questi giorni.

'Oil', il cui direttore responsabile è Gianni Di Giovanni e il cui direttore editoriale è Stefano Lucchini, si ricollega alla tradizione editoriale di Eni, iniziata nel 1955 con la rivista 'Il gatto selvatico' affidata da Enrico Mattei ad Attilio Bertolucci. Alla rivista, che ha un'edizione italiana e una inglese, si accompagneranno con cadenza semestrale gli speciali 'Oil Book' e 'Oil Journal', che conterranno reportage giornalistici e fotografici su tematiche e paesi chiave nel mondo dell'energia.

La rivista è distribuita a un ampio target di pubblico italiano e internazionale costituito dagli 'addetti ai lavori' interessati al mondo dell'energia: imprese, istituzioni internazionali, governi, comunità scientifica, università e mondo della scuola, associazioni. Nel primo numero della rivista l'editoriale, intitolato 'E' l'energia la questione cruciale', è firmato dall'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni. Si trovano anche interviste al romanziere e saggista, Abraham B.Yehoshua, al neo presidente dell'Opec, Chakib Khelil, e articoli firmati tra gli altri da Federico Rampini, il corrispondente de 'La Repubblica' a Pechino, e da Thomas L. Friedman.

Fonte Adnkronos

1 commento:

Unknown ha detto...

ha compiuto un anno la rivista oil, e ha –penso- rappresentato una novità in campo energetico, o meglio un exemplum nel panorama delle aziende energetiche italiane. Sembra che Eni, con il suo ad Paolo Scaroni, stia facendo di tutto per apparire all’interno del tessuto sociale non come l’attore con un ruolo esclusivamente politico-economico. Ma anzi: sembra stia cercando di porsi all’interno del Gruppo sociale come uno dei fattori di promozione culturale e di sviluppo sociale. Lui, Paolo Scaroni a capo del colosso energetico italiano si è fatto promotore della campagna per lo sviluppo sostenibile, e per il risparmio energetico 30percento; sta mettendo in atto in tutti i paesi in cui opera Eni un modello di sviluppo cooperativo, si fa sponsor culturale per il bene della comunità. Paolo Scaroni sembra interpretare un ruolo legato più alla solidarietà sociale che all’investimento economico tout court