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sabato 24 maggio 2008

I Paesi del G8 cercano una strategia comune per cercare di combattere l’effetto serra

KOBE (Giappone) - I ministri dell’Ambiente degli Otto Grandi si ritrovano oggi a Kobe per la riunione di tre giorni dedicata all’effetto serra e al confronto sulle linee guida per dimezzare, entro il 2050, le emissioni di gas responsabili del riscaldamento globale.I titolari dei dicasteri ambientali di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia (con l’esordio internazionale della neo ministro Stefania Prestigiacomo, che arrivà oggi nella città nipponica), Giappone, Russia e Usa dovranno discutere le misure per la protezione della diversità biologica e per garantire l’uso efficiente delle risorse secondo il principio delle ’3R’ (Reduction, Re-use e Recicling) e cioè riduzione dei rifiuti, promozione del riutilizzo e riciclaggio.Il Canada è rappresentato dal ministro dell’Ambiente John Baird.Il vertice, in programma da oggi, 24 maggio, a lunedì 26 maggio, vuole inoltre favorire la cooperazione tra gli Stati e, al tempo stesso, promuovere la politica dei “co-benefici”, l’approccio cioè capace di aiutare i Paesi in via di sviluppo a raggiungere la crescita economica ecocompatibile ed equilibrata a fronte di un ritorno generale che consiste appunto nel recupero dell’ambiente.L’evento sarà presieduto dal ministro giapponese, Ichiro Kamoshita, che si farà portatore della proposta “settoriale”, che si basa sull’individuazione del potenziale di riduzione dei volumi di gas su un comparto industriale, area per area di attività. Contrari si sono mostrati paesi (Francia in testa), che hanno proposto target di riferimento generali come misura più efficace. Per quanto riguarda l’Ue, in linea di principio si è detta d’accordo nel dimezzare le emissioni entro il 2050, e ha presentato un piano per ridurle del 20% entro il 2020. Contrari a limiti vincolanti sono invece gli Usa, il cui presidente uscente Bush ha presentato un piano secondo cui le emissioni statunitensi continueranno a salire per altri 17 anni, e i Paesi in via di sviluppo come India e Cina: questi ultimi sostengono infatti che pur essendo dei forti emettitori in senso assoluto, la loro produzione di CO2 procapite è molto inferiore a quella degli occidentali.
Se le principali industrie nipponiche hanno a lungo sostenuto la contrarietà alla riduzione obbligatoria delle emissioni rilevando che l’attuale sistema volontario sia già sufficiente, alcuni Paesi europei, tra i più critici, hanno detto che un sistema di quest’ultimo tipo darebbe poco slancio alla riduzione delle emissioni.Kamoshita, il cui ministero è favorevole a una più aggressiva lotta contro le emissioni, ha replicato nei giorni scorsi che l’attuale sistema «delle azioni volontarie da sole non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi. Significa che dovremo introdurre incentivi per incoraggiare l’industria a fare riduzioni».L’appuntamento di Kobe, dove ci saranno anche i rappresentanti di economie emergenti come Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa, avrà pure il valore particolare d’incontro preparatorio del summit del G8 di Hokkaido del prossimo luglio, in cui il coordinamento delle politiche di riduzione del riscaldamento globale sarà uno dei temi principali all’ordine del giorno.

Fonte Corriere.com

LA SFIDA DEL NUCLEARE, PARTE IL PIANO: COSTRUIRE 5 CENTRALI IN 10 ANNI

Il piano: almeno cinque centrali da avviare in cinque-dieci anni, impianti di terza generazione, siti vicini a grandi fiumi, sulle coste, comunque a poca distanza dall’acqua, una capacità tra i 10 e i 15mila megawatt, una percentuale del 20% di energia da ottenere a emissione zero. E un obbiettivo: rendere l’Italia indipendente dal punto di vista energetico dagli altri Paesi.
Dopo la paura di Chernobyl e il no del voto plebiscitario dell’87, l’ambizione del nucleare non si è mai estinta. In vent’anni il sogno dell’atomo è stato coltivato nello studio, negli investimenti all’estero, nell’acquisizione di know how che ora, dopo l’annuncio congiunto del ritorno al nucleare fatto dal ministro Claudio Scajola e dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, vengono a galla. Enel, Edison, A2A e anche Eni raccolgono la sfida: l’Italia può avere presto le sue centrali, l’obbiettivo dei «cinque anni per posare la prima pietra» di Scajola è possibile dal punto di vista tecnico. La corsa ha inizio. E non è detto che sia una sfida: la proposta di A2A, prima utility d’Italia dal pedigree lombardo, è quella di seguire il modello di gestione finlandese. Non è una stravaganza, ma una proposta di alleanza: un consorzio tra i grandi, ma anche tra i consumatori di energia, per la gestione degli impianti con l’amministrazione affidata ad Enel, l’azienda italiana che vanta la più grande esperienza nel settore del nucleare. Un traguardo non troppo utopistico sarebbe quello di arrivare entro il 2020 a riequilibrare le fonti energetiche per stare in linea con il Trattato di Kyoto e ridurre le emissioni di Co2 grazie all’abbattimento del tabù atomico.
I lavori possono iniziare entro 4 anni. Sono i tempi di Enel, calcolando che le professionalità interne sono in grado di portare a termine progetto preliminare ed esecutivo di una centrale in 2-3 anni. Per la fatidica posa della prima pietra tutto dipenderà dai tempi legislativi. È necessario istituire una legge di regolamentazione, norme di eventuale indennizzo per la popolazione, dare vita a una Authority che controlli e che vigili. Nella progettazione Enel ogni centrale avrebbe una capacità di 1.600-1.800 megawatt, con tempi di costruzione di circa 4 anni. L’ipotesi ragionevole è quella di conclusione dei lavori nel 2016. Il costo preventivato è di circa 3 miliardi di euro a centrale. Le tecnologie allo studio sono quelle francesi, americane, e canadesi, un modello che interessa a Enel con una possibile collaborazione a due impianti di questo tipo in Romania.

La soluzione del Po. È la localizzazione proposta dall'amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino. L’acqua è fondamentale per le procedure di raffreddamento e dunque gli spazi costieri e quelli dove il grande fiume è più robusto sarebbero i siti naturali per la costruzione di nuove centrali. Una mappa delle possibili opzioni ancora «non c’è», si fa notare. Edison vede una tabella di marcia più cauta: almeno un anno di discussione parlamentare, due di autorizzazioni ambientali e poi lavori che potrebbero comunque essere conclusi entro il 2019. Si sottolinea come l’azienda abbia una particolare attenzione al dialogo con le popolazioni. La questione del nucleare va affrontata «senza preconcetti», è il pensiero dell’ad di Edison.

La gestione in consorzio e la tentazione dell’Eni. A2A lavora da un anno a un consorzio sullo studio del nucleare che si chiama EnergyLab e di cui fanno parte le cinque università milanesi, Regione Lombardia, le fondazioni Edison e Aem. È questo il modello proposto: un consorzio per avviare le nuove centrali. Da A2A sottolineano come sia indispensabile la revisione delle procedure di autorizzazione e la semplificazione delle norme. Si parla addirittura di 5 anni per progettazione e realizzazione. In Italia con il nucleare il costo del combustibile potrebbe ridursi da «65 euro a megawatt ora», a «5-7 euro con la tecnologia atomica», è il calcolo del numero uno di A2A, Giuliano Zuccoli. Dall’Eni per ora sono arrivati commenti positivi alle intenzioni del governo, ma nessun annuncio ufficiale. Negli anni del boom dell’atomo c’era Agip Nucleare, poi smantellata. Ma alcuni dei «cervelli» potrebbero non essere andati in pensione.

Fonte ilgiornale.it

venerdì 23 maggio 2008

ROSIGNANO: A BREVE SARA' REALIZZATA LA ''CASA SOLARE''.

Un progetto nato con l’intento di sensibilizzare i cittadini in tema di risparmio ed efficienza energetica.

Nella provincia di Livorno, nello specifico a Rosignano, sarà realizzato l’ambizioso progetto di un’abitazione autosufficiente, modello di efficienza energetica. Il sindaco, Alessandro Nenci, ha così commentato l’iniziativa “Sarà una sorta di catalogo delle tecnologie e dei materiali più moderni che sono il presupposto per un concreto risparmio energetico”. La casa solare, che sarà dotata anche di un boschetto eolico, prevede un involucro ad elevato isolamento termico e la presenza di più impianti, tra i quali uno fotovoltaico, un impianto geotermico con sistema scambiatore di calore costituito da pavimento e soffitto radiante, un impianto di recupero e riciclo di acque piovane, un impianto di fitodepurazione ed un impianto di produzione di biogas da rifiuti organici. La casa solare diventerà quindi un ottimo esempio attraverso il quale sensibilizzare i cittadini al risparmio energetico.

Fonte rinnovabili.it

Gas serra,emissioni paesi G8 calate in 2006 tranne che in Russia

Le emissioni di gas serra in Italia e in altri sei paesi appartenenti al G8 sono diminuite nel 2006, ad eccezione che in Russia. Lo rivela uno studio Reuters.

Si tratta del calo maggiore - lo 0,6% - da quando sono iniziati i tentativi di limitare i cambiamenti climatici nel 1990.

In Italia, ad esempio, la diminuzione è stata dell'1,7%. Il calo delle emissioni in Stati Uniti, Giappone, Germania, Canada, Francia, Gran Bretagna va dal 2,5% della Francia allo 0,02% della Germania.

Le emissioni della Russia, in controtendenza, sono invece cresciute del 3,1%.

L'aumento dei prezzi del petrolio, alcune misure per frenare il surriscaldamento globale e un inverno più mite negli Usa hanno contribuito ad un calo complessivo dello 0,6% nelle emissioni del 2006 rispetto a quelle del 2005.

''E' un segnale incoraggiante il calo delle emissioni nel 2006 in alcune delle economie più sviluppate", ha commentato Michael Raupach, a capo dell'Earth Observation Centre di Canberra, in Australia.

"Comunque, questo è solo l'inizio", ha detto, aggiungendo che il pianeta ha bisogno di un'azione decisamente più rigida per stabilizzare le emissioni a livelli che possano scongiurare "pericolosi" cambiamenti climatici.

Fonte Reuters

NUOVI IMPIANTI ED ENERGIA PRODOTTA: L'EOLICO HA SUPERATO IL NUCLEARE

Negli Stati Uniti, il 30 per cento della potenza installata viene dall'eolicoIn attesa dei reattori di quarta generazione il contributo dell'atomo scenderà.

Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta. I due dati non coincidono perché le pale eoliche funzionano durante l'anno per un numero di ore inferiore a quello di impianto nucleare e dunque, a parità di potenza, producono meno elettricità.
Fonte La Repubblica

giovedì 22 maggio 2008

MARCEGAGLIA: ORTIS, DISCORSO APPREZZABILE SU TEMI DELL'ENERGIA

Un discorso apprezzabile, con molta energia sui temi dell'energia. Bene. D'altra parte, lo tsunami del caro-petrolio, combinato alla forte dipendenza nazionale dagli idrocarburi, non puo' che destare crescenti preoccupazioni ed attenzioni".

Cosi' il presidente dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis, ha commentato il discorso di investitura del neo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
"Sono quindi sempre piu' urgenti un ulteriore impulso all'uso razionale ed efficiente dell'energia, la diversificazione del mix di copertura energetica, lo sviluppo delle infrastrutture e la promozione della concorrenza. Da sempre poi condivido - ha concluso Ortis - l'importanza di valorizzare il ruolo dell'Europa che, nel dialogo con i paesi produttori di petrolio e gas, deve parlare con una voce sola, forte dei suoi 480 milioni di consumatori"

Fonte AGI

TRE PILASTRI DELL'EFFICIENZA ENERGETICA

Soluzioni innovative volte al risparmio

Cambiamenti climatici, nuove legislazioni, problemi di approvvigionamento energetico, sono le motivazioni che stanno orientando il mercato dell'edilizia verso innovative tecniche di costruzione e verso una nuova visione della progettazione, più attenta all'ambiente, al comfort, e al risparmio energetico.Nel concetto di efficienza energetica rientrano sia la riduzione delle dispersioni sia la produzione e l’utilizzo efficiente dell’energia. Da oltre 50 anni REHAU pianifica, progetta e realizza soluzioni complete e orientate al futuro per il settore delle costruzioni, dall’edilizia residenziale mono e pluri- familiare privata a quella multipiano, fino agli edifici industriali, commerciali e pubblici.

L’insieme delle soluzioni volte al risparmio energetico è basato su tre grandi filoni.



  • RIDUZIONE DELLE DISPERSIONI

Una parte consistente del calore all’interno di un ambiente viene perduta a causa della presenza di ponti termici.I moderni sistemi per finestre e facciate riducono notevolmente le dispersioni ed i costi energetici, sia nelle nuove costruzioni sia nelle ristrutturazioni edilizie.La struttura rifinita di camere e guarnizioni tipica dei profili finestra REHAU Thermo-Design (con valore Uf di 1,3 W/m²K) e dei profili per case passive Clima-Design (con 0,71 W/m²K) permette di mantenere il calore all’interno dell’edificio, senza pregiudicare l’indispensabile traspirazione delle pareti esterne della casa. Dalla superficie liscia e compatta, i profili per finestre Thermo–Design 70 si distinguono per lo spessore ottimale pari 70 mm e grazie alla struttura a multicamera Thermo–Block, creata utilizzando un rinforzo standard, si ottiene un ottimo isolamento termico.Clima-Design, invece, è il profilo finestra con 120 mm di profondità e camere che assicurano tenuta elevata all’aria grazie a tre guarnizioni continue e superfici studiate per facilitarne la pulizia. Con la scelta del sistema più adatto, umidità e muffa non hanno scampo: oltre ad ottimizzare la convenienza del sistema e a migliorare la protezione dell’ambiente, infatti, questi profili garantiscono un maggiore comfort.



  • UTILIZZO EFFICIENTE DELL’ENERGIA

Una volta risolta la questione della dispersione incontrollata di calore ed energia, si pone il problema di come ottimizzare la distribuzione termica all’interno dell’edificio.I sistemi di riscaldamento e raffrescamento si distinguono per il basso consumo energetico e per la distribuzione omogenea e controllata dell’energia.I sistemi REHAU offrono una flessibilità senza precedenti sotto diversi aspetti: per l’approvvigionamento energetico, infatti, vengono utilizzate fonti di energia alternativa quali il calore terrestre e l’energia solare, nel pieno rispetto del principio di sfruttamento responsabile delle risorse.I sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti, disponibili a pavimento, a parete e soffitto, possono essere installati nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni di immobili.In fase di riscaldamento, facendo circolare acqua calda all’interno della "serpentina", il calore si diffonde in modo uniforme grazie alla grande superficie di irraggiamento.Inoltre, la speciale distribuzione della temperatura regolabile nei diversi ambienti permette di mantenere la temperatura dell’acqua nell’impianto ad un livello ottimale e basso, riducendo così notevolmente i consumi.



  • PRODUZIONE EFFICIENTE DELL’ENERGIA

Le energie rinnovabili, ecologiche e compatibili con il clima, rappresentano per le future generazioni una garanzia di approvvigionamento energetico.Per far fronte a questa esigenza è necessario sin d’ora preparare il terreno per questa sfida, incentivando da subito la produzione di energia da fonti rinnovabili.Già oggi, lo sfruttamento di queste fonti di energia consente di ridurre considerevolmente i consumi dei combustibili fossili.I sistemi geotermici, sfruttano le riserve termiche presenti nel terreno attraverso l’impiego di sonde o collettori: lo scambiatore termico aria-terra AWADUKT proposto da REHAU, in combinazione con un dispositivo di ventilazione meccanica controllata con recupero del calore, assicura il caldo in inverno e il fresco in estate, oltre a garantire una riduzione significativa dei costi energetici. Inoltre, sfruttando l’energia presente nel sottosuolo, è possibile soddisfare i bisogni energetici per il riscaldamento ed il raffrescamento. Per sfruttare il calore della terra, REHAU ha ideato RAUGEO, un sistema geotermico composto da tubi, sonde termiche, collettori e pali porta-conduttori. Le sonde sono degli scambiatori di calore, installate in perforazioni nel terreno e collegate ad una pompa di calore ed a un sistema idraulico che fornisce il caldo o il fresco, a seconda delle esigenze.Nel solare termico, inoltre, l’acqua viene direttamente riscaldata tramite i raggi del sole e immessa nel ciclo di consumo idrico di un edificio.Anche l’energia fotovoltaica acquista un’importanza sempre maggiore, tanto da influire positivamente sul bilancio energetico di una casa.Grazie agli incentivi statali e alla costante ottimizzazione di rendimento, manutenzione e sicurezza funzionale, infatti, i sistemi fotovoltaici REHAU possono essere sfruttati al massimo della loro potenza per produrre corrente elettrica dai raggi del sole, fonte di energia inesauribile nel tempo!


Fonte Comunicato stampa Rehau


mercoledì 21 maggio 2008

Per rendere l'impianto ecologico Toyota pianta 50.000 alberi

Un gran numero di volontari - membri
della comunita' locale, funzionari di Toyota City, dirigenti della Toyota a partire dal presidente Katsuaki Watanabe, dipendenti della compagnia e i loro familiari - si sono radunatinell'impianto di Tsutsumi Plant per piantare 50.000 alberi nei pressi della fabbrica dove, tra gli altri modelli, viene prodotta anche la Prius. L'evento e' stato ideato per creare un ambiente multiforme utilizzando alberi nativi della zona. Dopo aver condotto un'accurata ricerca sulla vegetazione locale, sono stati impiantati 55 diversi tipi di alberi, compresi il ''sudajii'' (una sorta di faggio marino) e l'''arakashi'' (un tipo di quercia giapponese), per creare un sito di produzione che dovrebbe servire anche come habitat lussureggiante e diverso per molte creature viventi.
Oltre agli alberi, la Toyota sta applicando il suo know-how sulla biotecnologia e sul rimboschimento anche con altri interventi, come i ''tetti verdi'' dell'impianto di Tsutsumi ricoperti con una vegetazione capace di assorbire gli NOx. Le attivita' produttive sostenibili nella fabbrica di Tsutsumi, prosegue Toyota, non si limitano all'impianto di alberi o di altri tipi di vegetali. Nello scorso mese di marzo, nell'impianto e' stato installato un sistema di generazione fotovoltaico per ridurre le emissioni di CO2.
Questo sistema, che utilizza energia naturale, ha una potenza di 2.000kW, che ne fa, secondo una ricerca dela Toyota, uno dei sistemi di generazione fotovoltaici piu' grandi attualmente in funzione negli impiantiautomobilistici nel mondo. Queste attivita' puntano ai tre obiettivi di raggiungere prestazioni ambientali d'avanguardia introducendo tecnologie innovative e iniziative di miglioramento continuo; ridurre la CO2 utilizzando energia rinnovabile, come biomassa e fonti naturali, come il solare e l'eolico; contribuire alla comunita' locale e conservare l'ambiente impiantando alberi nei siti delle fabbriche e nei loro dintorni.
Fonte Quotidiano.net


ENI: SCARONI, PER LA RICERCA 1, 7 MLD EURO NEL 2008-2011

"Il nostro piano prevede 1,7 miliardi di euro per il periodo 2008-2011, raddoppiato rispetto al precedente quadriennio". Lo ha annunciato l'ad di Enel, Paolo Scaroni, in un incontro con la stampa a conclusione della cerimonia di consegna di Eni Award 2008, in riferimento agli investimenti della societa' nel campo della ricerca.

Il top manager ha precisato che in Italia "non si fa ricerca perche' non ci sono idee e non perche' non ci sono soldi". Scaroni ha annunciato inoltre che gli assegni del premio Eni Award 2009, indirizzato a promuovere lo sviluppo tecnologico e l'innovazione nel campo dell'energia e delle sue trasformazioni, saranno "quasi raddoppiati" rispetto a quelli di quest'anno: in particolare, il primo premio passera' da 200.000 a 300.000 euro e gli altri due da 120.000 a 200.000 euro.

"Nel campo della ricerca la nostra azienda - ha aggiunto Scaroni - e' focalizzata su due fronti": andare nei Paesi produttori "con la ricerca e la tecnologia, che sono armi vincenti" e, a fronte di un mondo in cui "gli idrocarburi finiranno fra 70-80-90 anni", puntare su altre risorse, in particolare il solare.

"Noi partiamo da questo presupposto - ha sottolineato l'ad di Eni - sulla terra arrivano ogni giorni raggi solari che rappresentano un migliaio di volte l'energia consumata: il problema e' catturarli e stoccarli. Pensiamo che sia piu' facile risolvere questi problemi piuttosto che cercare fonti meno sicure o che presentano piu' problemi, come l'eolico o i biocarburanti". "Il sole e' una fonte certa - ha concluso - mentre l'eolico e i biocarburanti presentano dei problemi".

Fonte Agi

ELETTRICO, SOLARE E TERMICO IN UNO

Il 23 maggio sarà presentato a Roma l'originale quadriciclo ibrido (nelle foto) basato sul sistema Est (elettrico, solare, termico) che, con un approccio tipicamente artigianale e in piccola scala, anticipa quella che sarà una nuova famiglia di auto ibride che vedrà la luce tra un anno o due.
Il progetto parte dalla considerazione che il problema che limita la diffusione dei quadricicli a motore elettrico è la limitata autonomia. Lo scopo del sistema è di fornire al veicolo la possibilità di ricaricare le batterie sia da fermo che durante la marcia aumentando così la sua autonomia anche in assenza di fonti di energia esterne.
Il motore termico da 4 kW muove un generatore che eroga energia elettrica a 220 Volt e ricarica le batterie: il sistema ha un peso contenuto (inferiore a 30 kg) ed un volume di ingombro modesto (600x400x300 mm) in modo da poter trovar posto accanto al motore elettrico di trazione; può essere installato su qualsiasi quadriciclo elettrico esistente, utilizzando il vano anteriore che già ospita il motore elettrico.
Il sistema di ibridazione Est comprende anche un modulo fotovoltaico che ha lo scopo di tenere costantemente carica la piccola batteria dei servizi, utilizzata anche per l'avviamento del motogeneratore. Una marmitta catalitica riduce al minimo le emissioni del motore termico che comunque, a regime, si mantiene a basso numero di giri, costante ed ottimizzato, essendo finalizzato solo a muovere il generatore. Il motore termico permette anche il riscaldamento e la climatizzazione della vettura.
La possibilità di ricaricare le batterie durante la marcia, con aumento dell'autonomia anche in assenza di colonnine per la ricarica elettrica delle batterie esterne, ha costi contenuti: infatti con un litro di benzina il sistema genera energia sufficiente per percorrere più di 30 km. Est ha allo studio la possibilità di modificare l'alimentazione del motore da benzina a Gpl.


Fonte Quattroruote



























martedì 20 maggio 2008

USA: l’eolico potrebbe fornire il 20% della domanda nazionale

Il Dipartimento dell’Energia americano afferma che nel 2030 il contributo energetico del vento potrebbe salire al 20%.


Secondo quanto riportato nel nuovo rapporto del DOE, il Dipartimento dell’Energia Americano, negli Stati Uniti, nel 2030, il 20% dell’energia potrebbe essere ricavata dal vento, grazie alle tecnologie già in commercio e con un incremento in bolletta di soli 50 centesimi al mese. In termini elettrici questo significherebbe per gli USA passare dagli attuali 17 GW ad un traguardo di 304 GW.

I costi complessivi dell’operazione (comprendenti l’installazione di nuove turbine, l’ammodernamento della rete di distribuzione, ecc.) sarebbero di circa 200 miliardi di dollari, da cui, però andrebbero sottratti 155 miliardi di risparmi sul petrolio, portando il costo netto a 43 miliardi. “Il rapporto conferma che l’energia eolica è utilizzabile e matura per contribuire ai bisogni americani – ha spiegato Andy Karsner, vicesegretario del dipartimento – permettendo sia di ridurre le emissioni di gas serra che di aumentare la sicurezza energetica”.

La relazione individua i requisiti per raggiungere questo obiettivo tra cui la riduzione dei costi della tecnologia eolica e la triplicazione delle turbine installate, e secondo i dati riportati l’attuazione di un piano per raggiungere tale obiettivo farebbe risparmiare da qui al 2030, 7,6 miliardi di tonnellate di CO2, che a regime diventerebbero 825 milioni l’anno. I calcoli, effettuati dal DOE insieme a diversi laboratori universitari, riportano anche un risparmio di 16 mila miliardi di litri d’acqua.

Fonte Rinnovabili.it

I GIORNI DEL SOLE PARTONO DA BRUXELLES

Lanciare una campagna dal basso per promuovere l’energia solare, termica e fotovoltaica: ecco l’obiettivo dell’iniziativa.

Promuovere l’energia solare, quella termica e quella fotovoltaica, con una campagna dal basso. In questo consistono ‘‘I giorni solari’‘, che ora coinvolgono tredici paesi, e che la Commissione Europea ritiene il miglior metodo per portare tra la gente le politiche delle istituzioni comunitarie sulle fonti rinnovabili. In questo momento così decisivo per il cambiamento climatico gli sforzi sono concentrati sulle rinnovabili, ma va compreso che non si può investire solo su fonti tecnologicamente ed economicamente sperimentate.

Occorre intervenire sull’intera gamma di strumenti. Ad esempio oggi il fotovoltaico (ancora costoso in relazione alle energie da carburanti fossili) va incentivato affinchè la produzione aumenti e possa godere di una sensibile diminuzione dei costi. Sul fronte incentivi per le Res la Commissione Europea traccerà un quadro unico europeo, vincolante per i 27 membri, ognuno dei quali dovrà valutare, studiare, applicare il proprio regime.

‘‘I giorni solari ‘’, organizzati in partnership con l’ESTIF, industria del solare termico e l’EPIA, industria del fotovoltaico, ha riscosso grandi adesioni nei paesi europei, tra cui l’Italia, con 4.000 eventi e 250.000 partecipanti, ma anche la Francia, nonostante la vocazione nulceare, con 800 eventi.

Fonte Fontirinnovabili.it

Lista rossa dell’Iucn: per gli uccelli i cambiamenti climatici sono la nuova deriva dei continenti

Il cambiamento climatico si sta rivelando un potente acceleratore del rischio di estinzione per numerose specie di uccelli, a confermarlo è l’edizione della Lista rossa dell’Iucn per il 2008 presentata oggi a Bonn.

A lungo temine, la siccità e l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi minaccerà gli habitat da cui dipendono molte specie di uccelli, ma la distruzione degli habitat è già in corso ed ha portato l’estinzione anche lontano dalle isole (fino ad oggi le più colpite dall’impatto antropico), fino alle coste continentali.


Secondo la Lista Rossa sono 1226 le specie di uccelli minacciate di estinzione, mentre otto nuove specie sono entrate nella lista degli animali “Critically Endangered”, la categoria di maggiore rischio. Delle 26 specie che hanno visto aumentare il loro livello di pericolo di estinzione, 24 sono al livello di rischio maggiore. Tra queste si trova il Chiurlo euroasiatico (Numenius arquata), e la magnanina (Sylvia undata, nella foto), presente anche in Italia, specie che destavano finora poca preoccupazione e che sembrano essere precipitate nello sconvolgimento climatico del pianeta.


«Questo aggiornamento della Lista Rossa dell’Iucn – spiega Jane Smart, a capo dello Species Programme dell’Iucn – dimostra come gli uccelli siano sotto pressione a causa degli enormi cambiamenti climatici. La Red List è lo standard globale per misurare la perdita di specie nel mondo e incitiamo i governi a prendere sul serio le informazioni in essa contenute ed a fare il loro meglio per proteggere il mondo dell’avifauna».


In Australia lo Scricciolo emù del Mallee (Stipiturus mallee) è in rapido declino ed il suo habitat è così frammentato che un solo incendio della boscaglia potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la sopravvivenza dell’intera specie che ormai si limiterebbe a 100 esemplari che vivono in 100 chilometri quadrati del South Australia, ultimi reduci sconfitti da una siccità senza fine.


Nelle Galapagos la popolazione di Floreana Mockingbird (Nesomimus trifasciatus) è ormai confinata a due isolotti al largo di Floreana, ormai sono rimasti meno di 60 esemplari dei 150 censiti nel 1966.


Anche nella lontana e lussureggiante Papua Nuova Guinea la deforestazione causata dalle piantagioni di palma da olio ha portato vicinissimo all’estinzione un rapace, il New Britain Goshawk (Accipiter princes). Per due specie la situazione è invece migliorata: il piccione imperiale delle Marchesi (Ducula galeata) e il Kiwi minore o maculato (Apteryx owenii), che hanno tratto beneficio dai progetti di conservazione, uscendo dalla lista delle specie a maggior rischio.


Secondo Stuart Butchart, Global Research and Indicators Coordinator di BirdLife «Questo dimostra non solo che l’azione di conservazione serve, ma è fondamentale se vogliamo evitare l’estinzione di altre specie. Le sono colpite sia dalla perdiuta di habitat che dal cambiamento climatico. In alcune popolazioni molto frammentate gli effetti del cambiamento climatico hanno un grande impatto, aumentando il rischio di estinzioni locali».


Il Gambecchio dal becco a spatola (Eurynorhynchus pygmeus) potrebbe essere una delle prossime vittime del global warming, così come altre specie che nidificano nella tundra euroasiatica che si scioglie e allaga le aree riproduttive, il 575 del suo habitat potrebbe andare perso entro il 2070.


Per lottare contro la crescente estinzione dell’avifauna selvatica, BirdLife ha lanciato il Preventing Extinctions Programme, il più grande e più ampio programma di conservazione mai visto al mondo. Un’iniziativa che riguarda tutte le 190 Critically Endangered specie di uccelli della Lista Rossa 2008 dell’Iucn, travando “Species Guardians” per ogni specie di uccelli in pericolo, scegliendo tra le organizzazioni e le persone quelle più idonee a compiere questo lavoro di conservazione necessario ad impedire la perdita irreparabile di biodiversità e bellezza.

Fonte Greenreport.it

lunedì 19 maggio 2008

SOLARE TERMICO: come scaladare d'inverno e raffrescare d'estate. Senza gas!

L'ing. Zuliani che è riuscito nell'intento di chiudere la caldaia a gas per affidarsi completamente al sole, d'estate e anche d'inverno.

Per come l’ho capito io l’idea (e la realizzazione) è di una semplicità estrema: basta ricoprire il tetto di un condominio, per esempio, di uno speciale rivestimento in tutto simile (ma a costi assai più contenuti) a quello dei pannelli solari termici, dotarsi di una pompa di calore, ricavare un foro nel terreno della profondità di due metri (microgeotermia) largo 40 cm di lato, una sorta di pozzo, pieno di una speciale ghiaia dove stoccare l’acqua calda in eccesso.

Costo 7/8.000 euro, ingombro minimo (un armadio da mettere al posto dell’attuale caldaia a gas), manutenzione ordinaria, durata oltre vent’anni.

E il bello è che si può intervenire su un edificio già esistente senza grandi opere murarie e quindi senza neppure bisogno di una DIA (dichiarazione inizio attività, indispensabile quando si eseguono lavori in casa di una certa rilevanza) o di autorizzazioni da parte del Comune.

Il tutto per ottenere cosa? Semplice: la chiusura definitiva del rubinetto del gas (che servirà al massimo per farsi un caffè o cucinare le pietanze).

Naturalmente sia d’estate che d’inverno. Perché il sistema funziona a ciclo continuo: d’inverno riscalda la casa; d’estate, invertendo il funzionamento della pompa di calore, la raffresca.

come? «Ha presente il frigorifero? - mi chiede l’ingegner Angelo Zuliani. – Bene, la serpentina che c’è dietro è sempre caldissima. Se noi vi facessimo passare vicino dell’acqua, questa ne verrebbe riscaldata. E’ esattamente quello che fa la pompa di calore d’inverno, attingendo calore dal sole e dal pozzetto di stoccaggio dell’acqua mantenuta a una certa temperatura in modo del tutto naturale.»

E d’estate? «Invertiamo il funzionamento della pompa ed è come se facessimo passare l’acqua questa volta all’interno del frigorifero, raffrescando tutto l’ambiente. E utilizzando unicamente i termosifoni già esistenti, in cui verrà immessa acqua calda d’inverno e acqua fresca d’estate.»

Ora, bisogna sapere che l’ingegner Zuliani è un uomo di una certa età ma parla della “sua creatura” con l’entusiasmo di un bambino, felice di aver scoperto appunto l’acqua calda”.

Si aggiunga che l’impianto, da ex artigiano, bi-laureato (come dice lui), ex dipendente Zanussi, l’impianto se l’è costruito da solo, anche se si è appoggiato all’ing. Lavanga, di Milano, altro personaggio che lui definisce “un genio”, che ha perfezionato l’impianto, e da buon milanese ha anche provveduto a brevettarne il sistema.

Nella videointervista che proponiamo qui l’ingegner Zuliani spiega per filo e per segno come va realizzato l’impianto che presto sarà adottato da alcuni condomini della zona (Fontanafredda, in provincia di Pordenone) ma anche in altri, nel milanese e altrove in Italia.

Lui assicura che senza gas si può, e senza rinunciare a nessuno dei comfort che ci siamo inventati nel tempo.

E se avesse scoperto davvero l’acqua calda, a costi infinitesimali rispetto a quelli che paghiamo oggi?

Per saperne di più puoi consultare il sito: www.mosaicoxp.it/energy

Fonte Peppino Zappulla

SOLARE TERMICO: CRESCE LA DIFFUSIONE E SI EVOLVONO LE NORME

Cresce la diffusione del solare termico in Italia, parallelamente alla rivoluzione che si sta avendo nel settore normativo. E' quanto emerge dall'incontro sul solare termico organizzato nell'ambito della Fiera Solarexpo di Verona nella mattinata di venerdì 16 maggio 2008.
Valeria Verga (Assolterm), nella sessione relativa a politiche e noermative, ha evidenziato come la recente evoluzione del solare termico abbia portato l'Italia a coprire l'11% circa del mercato europeo, quando, solo fino a un paio di anni fa, questa percentuale si attestava attorno al 5%.Marco Calderoni (Ambiente Italia) ha poi approfondito il tema dell'obbligo solare nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni.

Estremamente interessante anche il punto di vista dell'azienda edile INGESCO (E. Agostini), che ha espresso le motivazioni che spingono il settore e le difficoltà che incontra una impresa che intraprenda la strada della costruzione di edifici sostenibili, illustrando anche un progetto in via di realizzazione.

La sessione riguardante l'aspetto normatico si è chiusa con uno sguardo verso il futuro: Chiara Wolter di Ambiente Italia, sulla base di impianti realmente funzionanti in Germania e nella penisola scandinava, ha sottolineato come il solare termico potrebbe produrre il 10% di tutto il calore necessario all'alimentazione dei sistemi di ìdistrict heating', il riscaldamento di quartiere.


Successivamente vi è stata una sessione tecnica in cui si è discusso delle principali criticità nella progettazione e installazione degli impianti solari termici; sucessivamente si approfondito l'argomento tecnico con dettagliati rapporti su 3 impianti speciali: uno di raffrescamento solare (W. Sparber, EURAC), un impianto di circa 500 m2 per le Terme di Santa Cesarea in Puglia (G. Martella) e un sistema solare termico per la produzione di calore, destinato alla lievitazione dei dolci in una industria (M. Caffi, Intertecnica), capace di coprire quasi il 40% dei consumi richiesti per il processo.Tre impianti che dimostrano come la rivoluzione attualmente in corso nel settore del solare termico non abbia luogo solo sul versante normativo, ma anche in quello delle applicazioni pratiche di questa tecnologia, che ormai è impiegata non solo per produrre acqua calda

Fonte F. Baglivi

Ancora aumenti per le bollette di luce e gas

Lo hanno fatto sapere dal Rie (Ricerche industriali ed energetiche): "Sono stime che si basano sull'attuale prezzo del petrolio".

Non potevano mancare ulteriori rincari sulle bollette che gli italiani dovranno pagare i prossimi mesi, A partire da luglio, infatti, il Rie ha già fatto sapere che ci saranno degli aumenti non indifferenti per quello riguarda le bollette di luce e gas.

Quest'ultimo subirà un rincaro pari al 3,9 per cento, che corrisponderà a un aggravio di 40 euro all'anno, mentre per quello che riguarda l'energia elettrica l'aumento si attesterà intorno al 2,5% (+11 euro): si spenderanno, insomma, circa 51 euro in più l'anno. "Si tratta delle prime stime - spiega Daniela Vazio, dell'istituto di Ricerche industriali ed energetiche - che vengono effettuate in base a uno scenario con il petrolio che si mantiene intorno a 110-115 dollari al barile".


Fonte L'unione Sarda.it