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venerdì 30 maggio 2008

Miscanto, la pianta di strada che produce energia

Il miscanto è una pianta esistente in natura importata dall'Oriente 50 anni fa, che la provincia di Brescia e la Cooperativa sociale Clarabella, attraverso una convenzione, hanno trasformato in fonte d'energia rinnovabile. Oltre a pulire l'aria dall'anidride carbonica (la pianta sequestra anidride carbonica quattro volte di più degli altri vegetali), la graminacea servirà anche da combustibile per il riscaldamento, visto il suo alto potere calorifico.

Il miscanto cresce al vento, al sole, alla pioggia senza troppe cure, non ha bisogno di concimazione ne trattamenti antiparassitari, il che la rende vantaggiosa anche da un punto di vista economico e ambientale. La fanno coltivare da pazienti affetti da malattie psichiatriche, nelle aiuole tra gli svincoli, le rotonde, gli incroci e i sottopassi delle strade della Franciacorta.
Una sperimentazione unica in Italia, che può rendere produttive aree inservibili per produrre carburante. Un ettaro di miscanto equivale in termini energetici a 10 mila litri di olio combustibile. La pianta una volta raccolta, seccata e triturata, brucerà nelle caldaie a biomassa riscaldando gli ambienti della Cooperativa Clarabella.

Il prossimo passo sarà la produzione di elettricità" dice il dottor Castronuovo, responsabile del progetto. "Il miscanto mescolato ai liquami delle nostre stalle ci permetterà di avere biogas da trasformare in energia". Ogni ettaro può produrre dalle 20 alle 25 tonnellate di materiale secco, che può essere bruciato per produrre energia. L'accordo raggiunto prevede l'utilizzo di 9 aree, per un totale di 10 ettari.
E pensare che ci sono migliaia di ettari di aree inutilizzate sulle strade italiane: riconvertite a miscanto, potrebbero produrre energia e catturare tantissimo smog.

Fonte ilprofessorechos.blogsfere.it

1 commento:

Santina ha detto...

E i nostri politici che ne dicono?
Perché non se ne parla piu' di tanto nei media? Io ho trovato questo sito per 'caso'. Non fosse il caso che chi ci dirige ne sia al corrente e ne applichi i benefici per tutti gli italiani?